Il piano d'azione

Aggiornato il: 19/07/2024

Raggiungere la neutralità climatica entro il 2030, prima del termine al 2050 fissato dalla direttiva UE sul clima.

Le città selezionate avranno otto anni a disposizione per raggiungere la neutralità climatica, implementando azioni di ricerca e innovazione che riguarderanno la mobilità sostenibile, l'efficienza energetica e la pianificazione urbana verde. Le strategie di sostenibilità proposte potranno articolarsi in modo congiunto con altri programmi europei, come quelli relativi alle misure di adattamento al cambiamento climatico, al ripristino delle acque e degli oceani e al mantenimento del benessere del suolo e delle persone.

L’approccio previsto dal progetto per contenere i cambiamenti climatici è olistico e integrato: le cento città selezionate infatti sono chiamate a intervenire con un piano di azione generale, capace di tenere insieme tutti i settori di interesse e inerenti a energia, edilizia, gestione dei rifiuti e dei trasporti, economia circolare.

Un impegno che riguarderà sia i cittadini che gli organismi di ricerca pubblici e privati per il raggiungimento dell’obiettivo comune: la transizione condivisa verso un futuro più sostenibile.

Il primo passo che tutte le città devono compiere è la firma del Climate City Contract.

Climate City Contract

È stato firmato martedì 5 marzo  il “Contratto di Città sul Clima” che il Comune di Prato presenterà alla Commissione Europea insieme al “Piano di azione per la neutralità climatica al 2030”. Si conclude così la prima, e più delicata, fase di lavoro portata avanti dal Comune in questi mesi di concerto con tutti gli stakeholder del territorio, attivando di fatto il più grande tavolo di governance mai perseguito. Tutto questo per raggiungere l’ambizioso traguardo della neutralità climatica al 2030.

Il Contratto di Città è stato firmato da più di 40 stakeholder del territorio che provengono dai più diversi settori: economici, sociali, ambientali, culturali, del mondo della salute, della mobilità, dei rifiuti, dell’acqua, dell’energia, ecc.

L’iniziativa nasce a seguito della selezione di Prato, da parte della Commissione Europea, tra le 100 città dell’Unione che parteciperanno alla Missione UE “100 città climaticamente neutrali & smart”, la cosiddetta “Missione Città”, per la quale si erano candidate ben 377 città europee. Ognuna delle 100 città pioniere ha raccolto la sfida di diventare a impatto climatico zero entro il 2030 con l’obiettivo ultimo di sottoscrivere un "Climate City Contract", messo a punto in esito a un processo di co-creazione, in modo da raccogliere le voci di tutti, a tutti i livelli.

Il Climate City Contract assegna un marchio di missione. il Mission Label alle città selezionate firmatarie, riconoscendo la qualità e la fattibilità dei loro impegni nell'ambito della missione “100 città per la neutralità climatica al 2030”. Il Mission Label è innanzitutto un riconoscimento del completamento con successo di un processo seguito dalle città per sviluppare il proprio CCC e, in quanto tale, contribuirà a facilitare l’accesso ai finanziamenti dell’U.E., nazionali e regionali, nonché agli investimenti privati. Il Mission Label ha lo scopo di aumentare la fiducia nella solidità dei piani di neutralità climatica delle città tra gli altri programmi (di finanziamento) dell’UE, nazionali e regionali e tra gli investitori privati. Il Mission Label è un processo volto a riunire tutti gli attori dietro un piano comune e le città sono fortemente incoraggiate a continuare a migliorare il proprio CCC anche dopo la sua presentazione.

Il “Climate City Contract” di fatto adotta il “Piano d’azione per la neutralità climatica” del Comune Prato, che nasce dal percorso di codesign svolto tra la fine del 2022 e il 2023 con tutti gli stakeholder del territorio. Il piano parte dall’analisi delle emissioni di CO2 del territorio che sono state stimate al 2019 (il dato al 2020 sarebbe stato falsato dal covid) per un ammontare di emissioni BEI pari a 915.150 t CO2.

Il piano stima una riduzione dell’83% al 2030 per un totale di 759.000 t CO2. Il restante 17% verrà ridotto con azioni di offsetting 

Quali sono stati i settori più problematici rilevati dall’analisi preliminare e sui quali intervenire? Al primo posto il settore dei trasporti privati e commerciali (31,9%) seguito dal settore residenziale (24,5%), da quello industriale (24,0%) da quello terziario (15,2%) e per il 3% da altri settori.

Il piano prevede di raggiungere questo traguardo mediante alcuni strategie che all’interno del Piano si traducono in azioni concrete:

  • Decarbonizzare i consumi termici ed elettrici attraverso la riduzione della domanda e l’aumento dell’efficienza dei sistemi impiantistici nel settore civile e industriale;

  • Elettrificare i consumi in ambito civile e nella mobilità;

  • Aumentare produzione energia da fonti rinnovabili (principalmente fotovoltaico);

  • Favorire il consumo di energia da fonti rinnovabili, non necessariamente prodotta localmente;

  • Diffondere modelli di consumo consapevole, finalizzati alla riduzione dell’uso di materie prime e al loro riutilizzo e riciclo;

  • Promuovere mobilità alternativa e a basso impatto;

  • Aumentare stoccaggio/assorbimento di carbonio

Ecco la lista degli Enti firmatari:
Istituzioni e associazioni di categoria
● Camera di commercio di Pistoia-Prato ● Confindustria Toscana Nord ● CNA Toscana Centro ● Confartigianato Imprese Prato
● Confcommercio Pistoia e Prato ● Confesercenti ● Palazzo delle Professioni ● Camera del Lavoro CGIL Prato
● CISL Firenze Prato ● UIL Prato ● CIA Toscana Centro ● Provincia di Prato ● Comune di Cantagallo ● Comune di Vernio ● Comune di Vaiano 
Partecipate
● Alia Servizi Ambientali S.p.A. ● Estra spa ● G.I.D.A. Gestione Impianti Depurazione Acque ● PARSEC - Centro di Scienze Naturali
● Consiag servizi comuni ● Consorzio Progetto Acqua SpA ● Interporto della Toscana Centrale ● Edilizia Pubblica Pratese Spa 
Università
● PIN - Polo Universitario Città di Prato
Salute e sociale
● SDS Società della Salute Area Pratese ● Ordine provinciale dei medici chirurghi e odontoiatri Prato ● Ospedale di Prato - S. Stefano
● Fondazione AMI ● Cooperativa Pane e Rose onlus ● Abitare Toscana srl ● UrbanHousingCoop.net ● Save The Children ● ARCI
● MCL ● Alice Cooperativa Sociale ● Fondazione Opera Santa Rita ● F.I.M.M.G. Toscana
GDO
● Conad Prato
Mobilità
● Autolinee Toscane ● Automobile Club Prato - ACI ● FIAB onlus, Federazione Italiana Amici della Bicicletta
Ambiente
● Legambiente Prato ● CAI Prato ● Azienda agricola Paolo Colzi ● Associazione Gran Prato ● Terra di Prato
Cultura
● Fondazione Teatro Metastasio di Prato ● Fondazione Museo del Tessuto di Prato ● Centro per l'arte contemporanea Museo Pecci

PAESC

Il Comune di Prato ha aderito al Patto dei Sindaci nell’aprile del 2014, condividendo con la Commissione europea l’impegno di poter ridurre di almeno il 20% le emissioni di CO2 al 2020.
Ad aprile 2022 il Comune di Prato è stato selezionato nell’ambito del progetto UE “100 climate-neutral and smart cities by 2030”. L’obiettivo della missione è quello di realizzare cento città a impatto climatico zero entro il 2030 e garantire che fungano da centri di sperimentazione e innovazione per consentire a tutte le città europee di seguire l'esempio entro il 2050.  Al tal fine il Comune di Prato dovrà presentare un Piano di Azione per la Neutralità Climatica che avrà come anno base dell’inventario il 2019.
A seguito dei nuovi obiettivi di neutralità climatica previsti dal progetto UE “100 climate-neutral and smart cities by 2030”, il Comune ha dato mandato di aggiornare il PAES, approvato nel 2015, inserendo la parte di adattamento ai cambiamenti climatici e aggiornando l’inventario delle emissioni e gli obiettivi. 
Nella definizione del presente PAESC, pertanto:
- è stato definito come obiettivo la neutralità climatica;
- è stato scelto il 2019 come anno di riferimento dell’inventario;
- sono state calcolate le emissioni per il settore rifiuti, al quale sono state associate anche le emissioni scope 3 (ossia le emissioni prodotte dal rifiuto di Prato ma esternamente al suo territorio);
- è stata inserita la parte di adattamento ai cambiamenti climatici rispetto al PAES precedentemente redatto e approvato.

La scelta dell’allineamento del Piano di Azione per la Neutralità Climatica e del PAESC deriva da una semplificazione della fase di monitoraggio dei target e garantisce un livello di ambizione maggiore rispetto agli obiettivi minimi di riduzione delle emissioni del 55%, previsti dall’impegno dei firmatari dell’iniziativa Patto dei Sindaci, mirando alla completa neutralizzazione delle emissioni al 2030.

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